Riporto mia intervista a Fabrizio Prati effettuata come collaboratore del Blog Comedonchisciotte.org a cui è stata data poco risalto. Oggi più che mai abbiamo bisogno di parlare di Politica, quella fatta da persone oneste come Fabrizio. Raccontare la sua lunga esperienza è importante per comprendere come combattere questo sistema marcio e corrotto che ha le sue responsabilità nell’ego umano, vero avversario politico dell’ultimo secolo. Io dal mio piccolo Blog gli darò il risalto dovuto.

Abbiamo intervistato il recordman della politica milanese, essendo eletto dal 1997 per 24 anni consecutivi, Fabrizio Prati, ora in Vox Italia e consigliere municipale di Milano nel gruppo misto.
Sceso in politica con la speranza di cambiarla, inizia la sua avventura nel centrodestra cambiando qualche volta partito, sperando che il suo turno di persona onesta sarebbe arrivato.
Illuso dai molti partiti, fintamente pronti ad essere onesti o pronti a cambiare nome e etica sociale, Fabrizio, capisce che il suo momento non arriverà mai forse, esce dalla politica ufficiale per entrare nel gruppo misto.
Ora ha incontrato Vox Italia e ha aderito perché dà risposte riguardo alle carenze d’informazione e alle ipocrisie della politica. Ha incontrato persone oneste intellettualmente che si pongono delle domande, in un mondo dove le persone si fanno tediare dalle TV Mainstream.
Considerando le difficoltà economiche in cui vivono i commercianti milanesi e non solo, Fabrizio ha presentato in Comune una mozione sulla Tari, la tassa sui rifiuti. S’è accorto che nella politica non ci sia la volontà e l’esigenza di andare incontro alle persone in difficoltà. Tale proposta è stata sottoscritta da altri consiglieri ma non ha avuto il numero sufficiente di adesioni per passare, la mozione nello specifico chiedeva durante il periodo di emergenza sanitaria, di dimezzare il costo della TARI, insomma nulla di estremamente impossibile da attuare durante il lockdown.
Addirittura un collega ha sconsigliato il testo perché con la regola del Pareggio di Bilancio voluta dal “geniale” Monti, dimezzare la tassa ai commercianti avrebbe significato l’aumento di altre tasse o la nascita di una nuova. In questo momento nel Comune di Milano non ci sono soldi. Tra l’altro lo stesso Conte durante la riunione dell’ANCI aveva consigliato in questo contesto di essere più flessibili sul pareggio di bilancio, ma non è stato così, perché la maggioranza attualmente di sinistra del Municipio n.6 non l’ha ritenuto opportuno.
Sul tema vaccini la posizione personale di Prati è di buon senso, in quanto ci sono molti dubbi sulla velocità di preparazione, tanto è vero che fanno firmare una lettera d’assunzione di responsabilità in caso di conseguenze medio gravi, laddove la stessa Scienza ne ammette l’esistenza. Insomma non deve essere obbligatorio.
Inoltre è poco credibile dopo le vaccinazioni continuare ad avere le stesse misure restrittive, tipo mascherine, distanziamento sociale, a che serve dunque il vaccino?!
Per Fabrizio Prati la Politica dovrebbe essere un’arte nobile, civile. Purtroppo è diventata qualcosa di negativo.
Questa Europa non va bene, asserisce nell’intervista il recordman della politica milanese, perchè invece di pensare alla dignità delle persone, all’uguaglianza e alle libertà individuali si occupa solo dell’economia. Ci fanno pensare che il mondo migliorerà con la rivoluzione 5G, di cui non ci sono studi finanziati sulla non pericolosità di tale esperimento. Insomma, stanno pensando più a robotizzare tutto, anziché occuparsi delle fragilità degli individui.
Prati vede in futuro una politica diversa: innanzitutto tornare alle elezioni in Italia, e vorrebbe cambiare con una bacchetta magica se potesse, questa gerarchia piramidale dove chi sta in alto comanda tutti quelli che si trovano in basso, questo sistema arriva da molto lontano..
Secondo Fabrizio dovremmo tornare più umani, meno egoisti.
Lui non vuole uscire dalla Politica, per dare il buon esempio, non arrendersi a quella cattiva.
Dobbiamo cooperare, ascoltare il prossimo senza pregiudizi, affidandoci se è utile, alla fede religiosa, per un domani dove regni l’altruismo e la bontà insita in tutti gli uomini.
Il futuro dipende da noi, dice, dobbiamo dare più importanza alla spiritualità, essendo lui un uomo religioso che crede al lavoro introspettivo per una società migliore.
Tornando alla politica milanese, Prati ci informa che l’attuale sindaco Beppe Sala ha sciolto la riserva e si ricandiderà per Milano. Ha saputo che il democristiano ha recentemente incontrato Beppe Grillo. L’uomo da contrapporre secondo lui sarebbe Gabriele Albertini perché ha dimostrato, e ha fatto molto, una persona onesta. La stessa Moratti ha continuato a realizzare il programma di Albertini. Del vecchio programma del sindaco forzista cambierebbe le privatizzazioni, con attenzione a non dare sempre in mano ai privati la macchina amministrativa, con la logica sbagliata del pensare che lo Stato risparmia affidando la gestione pubblica al privato, poi però, comandano loro.
Secondo l’ancora giovane politico milanese sarebbero da eliminare i doppi incarichi istituzionali.
Il programma di Vox Italia è già pronto, ma Prati non vuole anticipare nulla.
Milano ha bisogno di un intervento urbanistico sui parcheggi da eliminare davanti alle attività dei piccoli commercianti ad esempio su Viale Monza e bisogna risolvere il problema della sicurezza ancora attuale nella città meneghina. Con Albertini la Polizia di quartiere aveva risolto parzialmente i vari disagi riguardanti lo spaccio e la delinquenza, aveva avviato una collaborazione con il Sindaco di New York, Giuliani, con l’inserimento di telecamere.
Un altro problema milanese è quello dei Clochard, oggi vediamo negozi chiusi e loro per terra ovunque. Consiglia di liberare i centri sociali o altri spazi per dare posti letto, assistenza psicologica ai nuovi poveri e su questo tema, promette Fabrizio, Vox Italia non si tirerà indietro.

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AndLeo
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Io sono un uomo libero, quali che siano le regole che mi circondano. Se le trovo tollerabili, le tollero; se le trovo fastidiose, le rompo. Sono libero perché so che io solo sono responsabile di tutto ciò che faccio. (Robert A. Heinlein)

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